La IV fase dell’acentrismo consolida e implementa le tappe artistico-spirituali precedenti, aprendo ulteriormente la via a creazioni “in purezza”.
I residui emotivi non irrompono più, non corrompono e non depistano l’intento profuso nell’opera.
Finalmente l’arte è fine a se stessa e il creato può essere percepito oggettivamente.
L’artista ha consolidato il centro di gravità permanente nell’Io Sono: il super conscio.
I corpi celesti e terrestri dell’artista sono allineati e interconnessi, permettendo la materializzazione dello spirito, così come la spiritualizzazione della materia.
La dualità perde consistenza in favore della visione dell’occhio solo.
Una visione unificata, profonda e sottile, come l’abilità di sintonizzarsi sul suono del silenzio in un centro abitato.
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